lunedì 26 aprile 2021

Il nipote di Rameau

 Museum

Nove sale per un museo mentale

Museo di San Martino Napoli

Maggio 1999


LA SALA DELLA VOLIERA

da Denis Diderot

Il nipote di Rameau

drammaturgia di Renato Carpentieri

persone

Diderot, Armando Rebollo

Rameau, Enzo Salomone

DIDEROT - Questa è una cosa singolare. Fino ad oggi avevo creduto che uno le nascondesse a se stesso, oppure se le perdonasse, e che le disprezzasse negli altri.

RAMEAU - (sghignazzando) Disprezzarle negli altri! Ero come un ranocchio in un pantano: mi facevano festa, non mi si perdeva di vista un momento senza rimpiangermi. Ero il loro piccolo Rameau, il loro bel Rameau, il loro Rameau pazzerello, l'impertinente, ignorante, pigro, goloso, buffone, bestione. Non c'era nessuno di questi epiteti familiari che non mi valesse un sorriso, una carezza, una pacca sulla spalla, uno schiaffo, una pedata, a tavola un buon boccone che mi si buttava nel piatto... Sono proprio un cane, ho perduto tutto! Ho perduto tutto per aver avuto senso comune una volta, una sola volta in tutta la mia vita...

DIDEROT - Ma, alla fine, di che si trattava?

RAMEAU - E' stata una sciocchezza incomparabile, incomprensibile, irremissibile...

DIDEROT - Quale sciocchezza?

RAMEAU - Rameau, Rameau, ti avevano preso per questo? La sciocchezza è stata di aver avuto un po' di gusto, un po' di spirito, un po' di ragione! Ero seduto a tavola tra Palissot e Frèron, i vostri acerrimi nemici. Guardandoli attentamente mentre si ingozzavano mi è venuta in testa una sintesi geniale. La sciocchezza è stata gridarla ad alta voce: "Eccomi qui come un maestoso cazzo tra due coglioni!" E così ti hanno preso per l'orecchio, ti hanno condotto alla porta e ti hanno detto: "Vai via gaglioffo e non farti più vedere! si direbbe che voglia avere buon senso e ragione! Vai via! Di queste qualità ne abbiamo d'avanzo!"... Per questa distrazione eccomi sul selciato senza un soldo e senza sapere dove sbattere la testa.




















"...Invitiamo a un rendez-vous di personaggi e autori che ci sono cari e cui dobbiamo un personale e collettivo 'romanzo di formazione'. Li abbiamo convinti a prendere la parola con tutta la sfrontata sicurezza dei tableaux vivants che scaturiscono dal nascere da un gioco di teatro reso in un museo." Amedeo Messina


lunedì 19 aprile 2021

Le tentazioni di Sant'Antonio

 Museum

Nove sale per un museo mentale

Museo di San Martino Napoli

maggio 1999


LA SALA DELLA GRANDE GUEPIERE

da Gustave Flaubert

Le tentazioni di Sant'Antonio

drammaturgia di Lello Serao

persone

La Regina Roberta Spagnuolo

L'ancella Francesca Cutolo

"REGINA - Ah! Se tu volessi... se tu volessi. Se tu posassi un dito sulla mia spalla, sentiresti come una vampa di fuoco nelle vene. Il possesso della più piccola parte del mio corpo ti riempirà di una gioia più veemente della conquista di un impero. Offri le tue labbra! I miei baci hanno il sapore di un frutto che si scioglie nel cuore."





















"Ci muoviamo alla ricerca degli spazi dove i poteri magici e sfuggenti delle pagine abbaglianti si condensino in parole e simulacri che continuino a sedurre oltre la millleunesima notte del piacere narrativo della musa Sheherazade, perché non termini che per ricominciare in desiderio all'infinito." Amedeo Messina

mercoledì 14 aprile 2021

Il dottor Faustroll

 

Museum

Nove sale per un museo mentale

Museo di San Martino Napoli

maggio 1999


La sala della Nave nel deserto

da Alfred Jarry

Il dottor Faustroll

drammaturgia di Renato Carpentieri e Giuliano Longone

persone

Faustroll Renato Carpentieri

Razzullo  Enzo Salomone

Facciadiculo  Raffaele Mirarchi

"FAUSTROLL - La mia scienza è la Patafisica. Essa è soprattutto la scienza del particolare, anche se si dice che non si dà scienza se non dell'universale. La Patafisica studia le leggi che regolano le eccezioni e spiega l'universo supplementare a questo. Oppure, meno ambiziosamente, descrive un universo che possiamo e forse dobbiamo vedere invece di quello tradizionale, che è il luogo delle eccezioni poco eccezionali."

















"Nella mobilità spaziale delle 'sale di museo' lo spettatore acquista la possibilità di percorrere passaggi insospettati, transiti negletti, d'incontrare personaggi sconosciuti ed ospiti inattesi, poiché non di un'operazione 'archeologica' si tratta, bensì di una 'genealogia' che rifiuta d'essere un sistema chiuso nella sua totalità e si rappresenta come un labirinto di proposte provocanti." Amedeo Messina